Bologna 29 giugno 2024

50 SPECIAL

Abbiamo accettato con grande entusiasmo l’invito degli amici del Pedale Bolognese per una pedalata sulle famose colline bolognesi, celebrate anche nella canzone “50 SPECIAL” del cantante Cremonini.

Una ventina di ciclisti veneti e altrettanti bolognesi si sono fusi per l’occasione in un vivace serpentone che ha attraversato le incantevoli colline che fanno da sfondo alla città felsinea. Il percorso ci ha condotti fino al Santuario di San Luca, per poi immergersi nella storicità del centro di Bologna con le sue splendide piazze, fontane, torri e le maestose chiese.

Anticipo del Tour de France

La città di Bologna si prepara con entusiasmo per l’attesissimo passaggio della grande manifestazione ciclistica di domani, colorandosi di giallo. Anche l’idea di piantare per l’occasione numerosi girasoli lungo le strade è stata geniale.

I nostri due gruppi hanno anticipato l’arrivo della carovana di ciclisti, percorrendo le stesse strade che per l’occasione sono state riasfaltate per dar modo al gruppo di sviluppare le alte velocità a cui sono abituati mentre noi abbiamo mantenuto una più tranquilla velocità di crociera anche per non essere scambiati per i più famosi professionisti.

San Luca

Il Santuario della Beata Vergine di San Luca è probabilmente uno dei monumenti più iconici di bologna.

Il Santuario sorge sul colle della Guardia a 280 metri sul livello del mare, dominando la città e risultando ben visibile da chilometri di distanza. La ripida salita che conduce al Santuario, celebre tra gli sportivi per essere stata teatro di numerosi arrivi di tappa del Giro d’Italia, domani sarà affrontata due volte dal Tour de France prima dell’arrivo previsto nel centro di Bologna.

Il Porticato

La salita al Santiario è caratterizzata da un lunghissimo porticato che consta oltre 650 archi e di 15 cappelle. Con i suoi 3.796 m. risulta essere il portico più lungo al mondo.

Fratelli di Pedale e Forchetta

L’incontro con gli amici del Pedale Bolognese ha avuto il suo epilogo sul terreno dove ci sentiamo indiscutibilmente più a nostro agio. L’ambiente è comunemente costituito da una serie di assi di legno in posizione orrizontale ad una altezza di cira 1 metro, coperte da un tessuto normalmente chiamato “tovaglia” (che più essere di materiali e colori comunque ininfluenti). Su queste tovaglie vengono deposti contenitori di liquidi e solidi, presto riempiti con prodotti commestibili che vengono assunti, senza alcuna costrizione, per via orale accompagnati da chiacchere, aneddoti, e tanti sorrisi. Per agevolare l’assunzione dei suddetti prodotti è usanza utilizzare degli appoggi, comunemente denominate “sedie” su cui ci si siede comodamente allungando le gambe sutto il tavolo per tutto il periodo della manifestazione “sportiva” a meno che non sia previsto un buffet per cui ci si deve alzare più volte per fare quei faticosi “quattro passi”.

Ecco, su questo terreno abbiamo capito di non essere soli. Nonostante la distanza anche culturale tra le nostre città, la separazione naturale del fiume Po tra le due regioni e le leggere differenze dialettali, possiamo considerare questi ciclisti bolognesi nostri fratelli di pedale e forchetta.

Ringraziamo tutti, Pedalini e Pedaline, ma in particolar modo il Presidente Gabriele per la simpatia, la generosità e per l’opitalità con cui hanno voluto ricambiare il nostro invito sui Colli Euganei. Nella speranza che questo sia solo il primo passo di una “fratellanza” che vorremmo far durare a lungo nel tempo, sempre all’insegna dell’amicizia, della condivisione e soprattutto alla passione per la bici.

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