Doping a tutta birra…

Fonte Wikipedia:
Il doping (in italiano drogaggio o dopaggio) consiste nell’uso da parte di un atleta di una sostanza illecita, di una droga o di una pratica medica a scopo non terapeutico, ma finalizzato al miglioramento dell’efficienza psico-fisica durante una prestazione sportiva agonistica e non. II ricorso al doping avviene spesso in vista o in occasione di una competizione agonistica, è un’infrazione sia dell’etica dello sport, sia dei regolamenti dei comitati olimpici sia della legislazione penale italiana ed espone ad effetti nocivi alla salute, a volte anche mortali.


Cari amici ciclisti,
oggi abbiamo assistito a una delle pedalate più… come dire… “energiche” delle nostre domeniche. Tutto è iniziato come al solito: saluti, pacche sulle spalle, “pronti, via!”. Ma a un certo punto qualcosa è cambiato.

Avete presente quando un ciclista ti passa così veloce che ti viene il dubbio se abbia un motore nascosto? Bene, oggi sembrava che metà del gruppo fosse dotato di razzi sotto la sella. C’era chi scattava in salita come fosse in discesa, chi sorrideva maliziosamente mentre versava strani liquidi dalle bustine colorate nelle borracce… Ho visto uno riempirsi la borraccia con qualcosa che somigliava più a un filtro magico che a un integratore sportivo.

Ho visto gambe che trasudavano una strana schiuma bianca (tipo quella della birra), uno che in salita continuava a scattarmi in faccia, per poi aspettarmi, farsi sorpassare e ripetere l’operazione almeno una decina di volte (strano no?), un’altro sempre attento a non superare i 110 battiti cardiaci oggi aveva le bave alla bocca e occhi sbarrati, qualcuno che normalmente usa la bici elettrica oggi pedalava con la muscolare tirando tutto il gruppo a velocità inaudite come se in tasca avesse una confezione di batterie Duracel+.

Ma il vero spettacolo è iniziato durante il rientro da Barbarano, oggi sembrava una gara tra supereroi sotto steroidi. Nessuno si fermava più ai semafori, i cavalcavia erano diventati un semplice inconveniente e la velocità media era degna di una cronometro professionistica. Normalmente a queste velocità qualcuno comincia a brontolare e si stacca… oggi non ha fiatato nessuno e soprattutto nessuno ha mollato. A un certo punto ho avuto paura che potesse succedere “il peggio”. Alcuni si guardavano intorno sospettosi, come se fossero in un film di spionaggio: bustine che si aprivano furtivamente, occhi sfuggenti e mani veloci.

Il presidente, notoriamente uomo dal pugno di ferro e dalle gambe d’acciaio (per questo per evitare la ruggine non può bere acqua), ha iniziato a prendere appunti mentali. A fine corsa ci ha minacciati tutti con il temuto “prelievo di sangue e urine all’arrivo”. A quel punto, si è cominciato a vedere volti sbiancare (e non certo per la fatica) e molti hanno gettato nel fosso le loro polverine. Chi sa cosa sarebbe emerso da quei test? Doping da cicloamatori? Magari una nuova forma di carburante basata sulla birra?

Sì, perché all’aperitivo finale, la situazione non è migliorata. Di solito ci si rilassa con un paio di aperitivi ibridi (analcolici ma con aggiunta di prosecco), ma oggi… tutti a ordinare birra bionda media, in “tazza grande”! Qualcosa non quadrava. Gli animi erano surriscaldati, ma soprattutto, straordinariamente euforici. Tra una risata e l’altra, c’era un’aria di eccitazione inusuale. Mi sono chiesto: ma forse questa birra ha qualcosa di speciale? Un nuovo integratore camuffato sotto spoglie di luppolo?

Ciclisti Le Terme bei fusti (di birra)

Insomma, attendiamo con ansia l’esito del controllo antidoping. Anche se, a dirla tutta, sono abbastanza certo che scopriremo una nuova generazione di ciclisti… alimentati a birra e polverine magiche.

Nel frattempo, cari amici, occhio alla borraccia del compagno di pedalata e soprattutto… alla velocità! Ché al prossimo giro potremmo trovarci tutti a dover spiegare le nostre alterate prestazioni al presidente che per l’anno prossimo ha già ipotizzato una tessera di iscrizione a punti (a scalare tipo patente) con possibilità di ritiro della bicicletta.

Alla prossima,
Un alcoolciclista anonimo (ancora pulito, giuro!)

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