Barricata

LE TERME SFONDANO LA BARRICATA: CRONACA DI UNA SCALATA SU PENDENZE IMPOSSIBILI

La sveglia suona presto, troppo presto per chiunque non sia un folle innamorato della bicicletta. Ma noi del gruppo “Le Terme” lo siamo, e questo ci fa alzare dal letto con una determinazione che non conosce ostacoli. Oggi non è un giorno qualunque, oggi è il giorno in cui abbiamo sfidato (e vinto) la leggendaria salita della Barricata, partendo dalla ciclabile della Valsugana in località Selva.

Non so se sia la stessa Selva descritta nel primo canto della sua Divina Commedia dal sommo poeta Dante ma credo di si: Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una Selva oscura ché la diritta via era smarrita. Ahi quanto a dir qual era è cosa dura.

Non ci siamo fatti intimorire dalla poetica profezia, anzi, abbiamo attaccato con la furia di chi sa che ogni pedalata ci avvicina alla gloria!

Ore 9:00. Siamo già all’imbocco della salita, le ruote che mordono l’asfalto e la testa già proiettata verso l’alto, verso quella vetta che sembra così distante. La Barricata non ci ha dato tregua sin dall’inizio, le sue curve strette e ripide ci hanno accolto con un sorriso beffardo, quasi a volerci sfidare: “Vediamo se siete all’altezza!”. Ma noi, con il cuore a mille e il sudore che cominciava a scendere copioso, abbiamo risposto come sappiamo fare: con la forza delle gambe e quella della volontà. Nessuno cede, nessuno si arrende.

Il chilometro dopo chilometro, le pendenze aumentano, le gambe bruciano, e ogni pedalata sembra un’impresa titanica. Ma è proprio in questi momenti che “Le Terme” mostrano il loro vero volto. Non ci sono solo ciclisti in questa battaglia contro la montagna, ma amici che si sostengono, che trovano la forza nel gruppo. Un’occhiata, una parola di incoraggiamento, e avanti senza guardare indietro.

Ore 10:00. La Marcesina si avvicina, ma non è certo il momento di abbassare la guardia. La salita non ha pietà, le ultime rampe sono lì a ricordarci che la vetta non si regala, ma si conquista. E quando finalmente scorgiamo il tratto finale, la fatica accumulata sembra dissolversi in un battito di ciglia. I muscoli gridano pietà, ma il cuore, quello no, quello canta vittoria.

Ore 10:30. L’abbiamo fatto. Siamo in cima, esausti, ma con un sorriso stampato sul volto che dice tutto. Il panorama ci accoglie come un premio per la nostra audacia. Da qui, la Valsugana sembra quasi un mondo lontano, e la strada che abbiamo percorso un ricordo di fatica che già si mescola all’orgoglio. Non ci sono parole per descrivere quella sensazione di libertà, quella consapevolezza di aver vinto una sfida con se stessi e con la montagna.

Ci sediamo per qualche minuto, per le immancabili foto, mentre lo sguardo vaga su quel panorama mozzafiato. Ogni goccia di sudore, ogni curva maledetta, ogni respiro affannato: tutto sembra valere la pena quando finalmente ti trovi qui, in cima al mondo, con i tuoi compagni di avventura.

Le gambe sono stanche, ma il cuore è pieno di energia. E mentre cominciamo a prepararci per la discesa, c’è una cosa che sappiamo per certo: questa giornata resterà nella memoria del gruppo “Le Terme” come una delle nostre belle imprese. Abbiamo domato la Barricata, e non solo: abbiamo dimostrato che non c’è salita abbastanza dura da fermare chi ha la determinazione e il coraggio di pedalare insieme

Marcesina, la tua Barricata non ci ha fermato. Ci vediamo alla prossima!

Tutte le foto della giornata a questo link

Durante il “terzo tempo” alla Birreria Cornale, abbiamo dimostrato ancora una volta di poter competere con i più esperti degustatori di birra irlandesi. In quei momenti spensierati, dove ognuno condivideva esilaranti aneddoti sulla propria vita, sul lavoro e sulla quotidianità, ci rendevamo conto ancora di più di quanto questo gruppo possa essere sinceramente spontaneo e quanto l’amicizia, cosa così importante, possa essere a portata di mano. Le risate erano assolutamente autentiche e l’atmosfera piacevolissima.

Riporto con piacere il commento dell’amico Paolo (normalmente molto schivo):
Bel giretto nel bosco tra tornanti e boasse fresche con bella pausa di defaticamento al Cornale.
Al di là di pedali e tacchette si conoscono persone, e le loro storie di vita, anche su una panca tiepida.
Idraulici intrapendenti, scarpari tachenti, parrucchiere ispirate, farmaciste bionde e mogli mattiniere hanno raccolto un quadro di varia umanità molto convincente. Passando per un ricordo, tanti episodi, tra il comico senza tralasciare il tragico, dello scorso periodo Covid; su tutti lo Spritz da consumare a nastro entro le 14, perchè dopo c’era il lockdown. BELLE SCOPERTE, GRAZIE A TUTTI

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