Colli Bolognesi

Ultime parole famose: Da qui tutta discesa fino a Limena…

Quarta splendida pedalata sulle colline bolognesi, che ci hanno affascinato fin dalla nostra prima volta l’anno scorso.

Abbiamo dovuto cambiare il nostro itinerario a causa degli smottamenti provocati dalle recenti piogge intense ma fortunatamente, gli amici del “Pedale Bolognese” ci hanno fornito preziosi consigli e ci hanno accompagnato per la prima parte del nostro percorso.

Alla partenza da San Lazzaro di Savena alle 08:30 ci attendevano i membri del “Pedalini”, incluso il Presidente Gabriele (sfortunatamente in stampelle) e Carlo, che abbiamo scoperto essere il responsabile dei percorsi e delle foto.

Al bar del Circolo ARCI Benassi abbiamo gustato un buon caffè e una brioche e dopo aver scattato alcune foto siamo partiti.

La mattina era piuttosto fresca, ma la promessa di un miglioramento verso mezzogiorno è stata mantenuta, rendendo l’intero giro molto piacevole.

Dopo una decina di km dalla partenza, saliamo da Botteghino di Zocca a Pianoro per raggiungere la SS65 delle Futa, che seguiamo fino a Loiano e Mondigoro. La salita è costante e priva di strappi significativi. Il traffico non è particolarmente problematico, a meno di non considerare i numerosi motociclisti che accelerano come in MotoGP e affrontano le curve come al Mugello.

La vista sulle colline è avvolgente, con dolci rilievi e vallate coltivate che si estendono a 360°. Sembra un quadro impressionista, con infinite tonalità di verde e marrone su uno sfondo azzurro di un cielo punteggiato da nuvole bianche.

A Monghidoro salutiamo gli amici bolognesi e ci dirigiamo verso Madonna dei Fornelli, dove facciamo una sosta per un panino e un caffè, prima di proseguire in discesa verso San Benedetto Val di Sambro.

Qui la strada diventa veramente un campo di patate, costellata di buche e crepe che ci costringono a continui slalom per evitarle.

Saliamo a Gabbiano, un incantevole e dimenticato borgo in collina, lungo una strada secondaria che si rivela impegnativa ma meno dissestata rispetto alla discesa appena terminata.

Proseguiamo dopo Gabbiamo in direzione di Monzuno, attraversando rapidamente questo splendido paese in collina ma senza soffermarci sulle sue bellezze.

Prima di scendere a Pianoro, ci attende un’ultima difficoltà tutt’altro che banale. Sulla mappa appare come un semplice dentino, ma ha messo a dura prova la nostra determinazione e le nostre residue forze, con una pendenza che si aggira intorno ai 19% -20%.

Pasquale, il Vice-Presidente, che oggi è in locomozione elettrica, “cogliona” il Presidente oggi in evidente difficoltà, ma questo fa parte del gioco.

Da Pianoro (Vecchio e Nuovo) a San Lazzaro di Savena è tutta discesa (tutta discesa fino a Limena diremmo noi) ma un attimo di distrazione del Presidente ci porta fuori percorso. Prontamente richiamato all’ordine dal sempre attento uomo di colore (il Maron) rientriamo in traccia e ci lanciamo (a velocità controllata) verso il parcheggio dove le nostre auto ci stanno aspettando da questa mattina.

Felici per la bella pedalata, entriamo al Circolo ARCI per celebrare la giornata con una birra, mettendo a dura prova la struttura che esaurisce presto i bicchieri per servirla. Il barista, con grande ingegno, ha pensato di servire la fresca e schiumosa bevanda direttamente in caraffe da litro. Un grande… (Evviva l’Emilia Romagna e i Bolognesi).

Detto tra noi…. mi sa che torniamo!!

Il Percorso

… e per LE TERME
HIP HIP HURRA”!!

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