Dopo aver pubblicato centinaia di articoli su questo blog, diventa sempre più impegnativo trovare le parole giuste e gli aggettivi adeguati per raccontare le nostre escursioni in bicicletta senza cadere nella ripetitività, nella retorica o nella banalità. Tuttavia, l’inedito itinerario di oggi merita di essere celebrato per la spettacolarità del paesaggio, la bellezza della salita e l’incredibile atmosfera che si è creata nel gruppo.
Fortunatamente, le tante foto scattate lungo il percorso mi sono di grande supporto; l’obiettivo imparziale non può mentire sulla bellezza dei luoghi, anche se non riesce a catturare appieno le sensazioni e le emozioni che solo l’esperienza reale può offrire e che tutti percepivano in gruppo.
Restiamo incantati fin dalle prime pedalate sulla vecchia strada che da Cismon del Grappa conduce a Incino verso Arsiè. Il percorso costeggia l’invaso artificiale formatosi grazie alla diga del Corlo, offrendo un suggestivo passaggio sotto un imponente costone di roccia.
Arrivati ad Arsiè, inizia la lunga salita di oltre 18 km che porta a Cima Campo. La preoccupazione per la difficoltà della lunga salita si dissolve non appena raggiungiamo un cartello che indica Rivai, ma riaffiora subito quando scopriamo che Rivai non è l’arrivo in dialetto veneto, bensì il nome di un piccolo borgo.
Riprendiamo la salita che si rivela non particolarmente impegnativa, rimane costante attorno al 6% con un asfalto perfetto appena steso (come da accordi tra il nostro Presidente Flavio e il comune di Arsiè). La strada si inerpica sulla montagna tra un bosco di pini che trasmetterebbe pace e silenzio se non fosse per una motosega al lavoro che infastidisce qualche ciclista.
Si arriva, pedalata dopo pedalata, a Col Perer Dove posiamo per l’immancabile foto ricordo.
Da qui in avanti il paesaggio cambia rapidamente, i pochi alberi lasciano lo spazio a magnifici paesaggi alpini ed orizzonti spettacolari.
Arriviamo finalmente a Cima Campo, che fu testimone di grandi e sanguinose battaglia durante la Grande Guerra, accolti trionfalmente dalla fauna locale.
Una piacevole e scorrevole discesa ci conduce a Celado, dove ci fermiamo per assaporare i numerosi panini offerti dall’amico Maurizio, che proprio oggi festeggia il suo compleanno. Improvvisamente, dall’ammiraglia appare un altoparlante che diffonde a tutto volume la canzone “Tanti auguri a te, tanti auguri a Maurizio…”. I festeggiamenti iniziano con un brindisi di spumante e calici levati al cielo, che nel frattempo si era coperto con qualche minacciosa nuvola.
Si riparte, sempre in discesa, verso Castello Tesino che ci accoglie come se fossimo il giro d’Italia. Per l’occasione del nostro passaggio gli abitanti hanno esposto tanti fiocchi rosa, biciclette e ruote sempre dipinte di rosa e una suggestiva galleria di ombrelli rigorosamente rosa. Peccato che le strade a quell’ora fossero deserte e che nessuno abbia applaudito al nostro passaggio.
Ancora una lunga e veloce discesa che si snoda in una stretta gola ci porta a Lamon.
Al ponte di Lamon, è impossibile non fermarsi per ammirare la maestosa e fragorosa cascata del torrente Cismon che scende dalla montagna. Uno spettacolo della natura che, con le giuste proporzioni, alcuni paragonano alle più celebri cascate del Niagara.
Da qui si torna verso Arsiè e si prosegue sullo stesso percorso dell’andata, poiché non è possibile scendere a Primolano e quindi sulla ciclabile della Valsugana che è ancora chiusa a causa della frana dell’anno scorso.
Siamo finalmente arrivati a Cismon del Grappa, concludendo il nostro viaggio, tutti contenti del bellissimo percorso e della piacevole compagnia. Nessun inconveniente, ne una goccia di pioggia ne la proverbiale foratura del Presidente. Tutto perfetto.
Chi volesse seguire le nostre orme potrà seguire questa traccia GPX
Le nostre provviste alimentari non sono però ancora esaurite, quindi ci facciamo coraggio e stappiamo qualche altra bottiglia di vino per accompagnare le crostate preparate per festeggiare Maurizio, che avevamo tenuto da parte a Celado.
Ci congratuliamo reciprocamente per la splendida giornata e rivolgiamo un ringraziamento speciale a Maurizio per la sua generosità e a Mauro, che alla guida dell’ammiraglia ci ha accompagnato, fornendoci un grande supporto e scattando numerose fotografie meravigliose. Potrete ammirarle e/o scaricarle cliccando su questo link
Non ci resta che dare appuntamento a tutti alla prossima pedalata e concludere con l’immancabile grido:
Grazie Flavio come sempre per la tua piacevole cronaca.