Rondò dell’Altopiano di Asiago 254 km

Salita del Menador 22 Luglio 2021

Percorso: Abano, Bassano, Ciclovia del Brenta fino a Caldonazzo, salita Menador, Lavarone, Lastebasse, Arsiero, Thiene, Vicenza, Longare, Montegalda, Abano.

254 km e 1700 metri di dislivello (visualizza quì il giro su Relive!!)

La partenza è stata fissata alle prime luci dell’alba con appuntamento a Tencarola da dove siamo partiti con buona lena in direzione di Bassano del Grappa. Strada larga ma molto trafficata e i tanti camion stamattina sembravano più vicini e minacciosi del solito. In zona Ponte degli Alpini piccola sosta idraulica e un caffè prima di imboccare la ciclabile della Valsugana che ci avrebbe accompagnato fino a Caldonazzo.

Per la prima volta ho completato la Ciclabile della Valsugana da Bassano a Caldonazzo e, come si può vedere nel breve video registrato oggi, il tracciato è a dir poco spettacolare, e conquista lo sguardo dell’ammirato ciclista con il suo dolce serpeggiare, immerso nel verde della valle e a stretto contatto con il fiume Brenta che scorre impetuoso prima a destra e poi a sinistra della pista ciclabile. Il tracciato non presenta difficoltà particolari se non qualche dolce saliscendi che comunque diverte il ciclista.

Il Menador invece sale costantemente per i suoi 8,5 km, senza strappi evidenti ma non scende quasi mai sotto il 9% e raggiunge spesso il 14% di pendenza. Una salita impegnativa, credo per ogni ciclista, ma che sa regalare scorci panoramici straordinari sui laghi sottostanti di Levico e Caldonazzo e su questo tratto della Alta Valsugana.

L’antica salita del Menador, detta anche strada del Kayserjägerweg, era un percorso adibito ad uso militare durante la guerra del 1915-1918, oggi è un imperdibile tracciato panoramico per tutti gli amanti della bicicletta da strada.

Costruita a fine Ottocento dai cacciatori alpini asburgici, divenne nel tempo una strategica scorciatoia dagli altipiani cimbri all’alta Valsugana e un percorso di rifornimento per le truppe austriache durante la Grande Guerra.

Alla fine della salita, in località Monterovere, si incrocia la strada proveniente dal Passo Vezzena e mantenendo la destra, dopo una breve discesa, ci aspetta l’ultima leggera salita della giornata che ci porta a Lavarone, dove avremmo dovuto fermarci per una breve pausa pranzo a bordo dell’omonimo Laghetto. Abbiamo invece deciso di saltare la pausa e le conseguenti foto al Lago, per evitare un minaccioso temporale che si stava formando e che sembrava aspettarci.

Dunque da Lavarone siamo scesi in picchiata, con il temporale alle spalle, fino ad Arsiero attraversando Lastebasse e Pedescala. Ad Arsiero, seminato il temporale, abbiamo recuperato la pausa pranzo con un tramezzino e una birretta.

Da qui ci aspettano altri 80 km per rientrare a casa attraversando Cogolo del Cengio, Thiene, Vicenza ecc. senza particolari difficoltà se non quelle causate dal caldo pomeriggio di luglio.

Naturalmente la fatica dopo oltre 200 km si è fatta sentire ma con calma, rallentando la nostra corsa e continuando a bere abbiamo raggiunto la nostra meta, dove abbiamo festeggiato nuovamente con una fresca birra (questa volta birra media e non birretta).

Concludendo possiamo annoverare anche questa esperienza tra quelle da ricordare e ringrazio i miei amici Paolo Maragotto e Claudio Ferro per la compagnia, per aver condiviso questa lunga e faticosa giornata e per il comune impegno.

Pronti per il prossimo giro? Certamente….Sì
Mi vago, ti viento? Anca massa!!

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2 thoughts on “Rondò dell’Altopiano di Asiago 254 km

  1. Caro Flavio, sono sempre più meravigliato da come affronti il tuo sport preferito. Solitamente con l’avanzare dell’età si riducono i percorsi. Vedo invece kilometraggi e salite che al Giro d’Italia i giornalisti al seguito definirebbero impegnative a dir poco per i corridori professionisti. Meno male che poi è arrivata una birra per brindare a questa vs. ennesima impresa. Complimenti sinceri a tutti i partecipanti.

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