GARDASEE direbbero i tedeschi

GIRO DEL LAGO DI GARDA 09/09/2021

Organizzata dall’amico Pasquale, questa giornata lontana dai nostri abituali paesaggi Euganeo-Berici ci ha visto partire di buonora in 3 macchine e un camper carichi di entusiasmo e di biciclette in direzione del Lago di Garda.

Un gruppo composta da dieci persone, tre delle quali per la prima volta a disegnare con le nostre biciclette il bordo del lago più grande d’Italia.

Partenza prevista a Peschiera alle ore 08:30 per risalire in senso orario il lato Lombardo fino a Riva in Trentino per poi ridiscendere dal versante Veneto fino a ritornare a Peschiera.

144 Km con un dislivello di soli 760m avendo dovuto rinunciare alla salita della Strada della Forra che ci avrebbe portato alla panoramica Tremosine aumentando di circa 400/500 metri il dislivello.

Partiti puntuali come nostra abitudine, ci siamo immersi da subito nel flusso di traffico sostenuto che ci avrebbe, purtroppo, accompagnato per tutto il percorso.

La splendida giornata di sole e la temperatura perfetta di questo giovedì di fine estate, giustifica anche l’altissimo numero di macchine targate D – F – NL – A. che attraversano le bellissime località bagnate dal grande lago che straripano di stranieri ammirati da tanta bellezza.

Noi dobbiamo rimanere concentrati sulla strada e sulle tante difficoltà che a ogni metro il traffico ci propone ma non possiamo esimerci da memorizzare i tanti stupendi panorami che questo percorso ci regala.

Dopo la primissima pausa caffè attraversiamo Sirmione, Desenzano e abbandoniamo la SS Gardesana per raggiungere Manerba, San Felice sul Benaco e la bellissima Salò.

Qui si entra nella passeggiata per la foto rituale e dopo essere stati rimproverati un po’ in tutte le lingue da pedoni italiani e stranieri, ci imbattiamo nella sorella gemella della vigilessa incontrata a Siena che, fischietto in bocca, ci fa scendere prontamente dalla bici per farci percorrere sui nostri rumorosi e scivolosi tacchetti tutta la passeggiata di almeno 700/800 metri in mezzo a bancarelle, passeggini, deambulatori ecc..
Qualcuno cerca di rimontare in bici ma l’austera tutrice dell’ordine risbuca dal nulla con il suo fischietto facendoci subito desistere, per cui rassegnati e con la classica coda tra le gambe recuperiamo lentamente la strada principale per ricavalcare le nostre biciclette.

Da notare nella foto la vigilessa nascosta dietro l’albero e tutti che fanno finta di niente.

Uscendo da Salò Il traffico sembra ancor più sostenuto di prima e ci costringe a continue gincane tra le macchine ferme in coda.

Dopo aver superato anche le tanto temute e pericolose gallerie raggiungiamo Riva del Garda dove avevamo previsto la pausa pranzo con il solito toast e coca al solito bar.

Stavolta Pasquale è più attendo e non perde mai di vista il casco e le scarpe che inopportunamente aveva tolto. Arriva a sirene spiegate un’ambulanza che fortunatamente non è per nessuno di noi e che movimenta un po’ la piazza comunque brulicante di visitatori.

Dopo questa rigenerante pausa siamo pronti a percorrere i restanti 60 kilometri che ci dividono dalla meta. Questo lato veneto del Garda è un po’ meno trafficato per cui ci possiamo godere un anche le evoluzioni dei vari windserf che volteggiano sul lago spinti dal vento (mentre per noi è quasi sempre contrario).

Siamo animali abitudinari per cui arriviamo a Bardolino e ci inoltriamo nuovamente nella zona pedonale del centro storico solo per arrivare alla solita affollatissima gelateria.

Ormai mancano solamente una ventina di kilometri alle macchine e alla fine della nostra giornata gardesana e qualcuno allunga aumentando l’andatura nonostante i fastidiosi saliscendi finali.

Arriviamo al parcheggio “quasi” contemporaneamente e dopo aver ricaricato le biciclette ci salutiamo complimentandoci e ringraziandoci a vicenda per la bella giornata di cicloturismo passato assieme.

Elenco dei partecipanti: Flavio, Paolo, Simonetta, Beppi, Pasquale, Luca (il genero), Monica, Luca (il marito), Valter e Marco (il figlio).

Bravi a tutti e per LE TERME Hip Hip Hurrà.

In questa foto possiamo vedere gli effetti collaterali di questa giornata di fatiche: Pasquale cerca di instaurare un minimo di dialogo con la pompa che per la cronaca non gli ha mai risposto……

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