Atto di dolore

Santo del giorno 27 dicembre

San Giovanni Apostolo

San Giovanni

Figlio di Zebedeo e Maria Salome e fratello di Giacomo il Minore, esercitava la professione del pescatore nel lago di Tiberiade, quando Gesù lo chiamò all’apostolato. Giovanni allora era nel fiore degli anni, purissimo, e per questa sua purità meritò singolari favori dal Signore; udita la voce di Dio, abbandonò le reti e assieme al fratello seguì Gesù.

San Giovanni è il protettore di librai, teologi, artisti, templari, cartolai, tipografi e scrittori. Per cui protettore anche di chi scrive questo breve articolo.

Atto di dolore

Dopo la pausa doverosamente dedicata alla famiglia per il festeggiamento del Santo Natale.

Dopo aver superato con qualche difficoltà le insidie del Cenone della Vigilia a base di pesce (il pesce è facilmente digeribile e non ingrassa ma dipende sempre dalla quantità e con che bevande si accompagna).

Dopo il LunchDinner di Natale (credo si possa chiamare così il rimanere a tavola ininterrottamente dalla tarda mattinata del 25 fino alla serata inoltrata del giorno di Natale con una maratona di portate e di calorie di livello olimpionico

Dopo una notte passata a cercare di digerire per poter arrivare vivi al pranzo di Santo Stefano che serve per svuotare frigo e dispensa ma che potrebbe rivelarsi fatale ai non allenati.

Dopo tutto questo, ecco che arriva il salvatore, non Gesù che ha già fatto i suoi danni alimentari nei giorni precedenti, ma proprio San Giovanni Apostolo che il 27 dicembre riporta tutto, se si può dire, alla normalità.

Dunque sinceramente pentito di come mi sono comportato negli ultimi tre giorni, di come ho ceduto alle subdole tentazioni che il diavolo in persona mi presentava a tavola, pentito delle innumerevoli fettine di cotechino, pandoro e panettone avidamente ingurgitati nei giorni più Santi dell’anno ho deciso di espiare i miei peccati punendomi con un bel giro in bicicletta che doveva essere almeno di 100km e superasse almeno i 1500m di dislivello.

Ecco perché si chiama atto di dolore, faceva male dappertutto ma era giusto così, forse anche masochistico, ma era giusto che io pagassi per i miei peccati di gola prima di affondare al terzo cerchio dell’inferno Dantesco, dove viene punito il peccato della gola.

Fa impressione pensare che secondo Dante per aver mangiato troppo si rischia di essere costretti a rotolarsi in un fango putrido e maleodorante, colpiti da una pioggia gelida, con Cerbero, un gigantesco e spaventoso cane a tre teste che ti sbrana selvaggiamente in eterno!!

Anche se impegnativo e faticoso è sicuramente meglio un bel giro sui Colli Euganei con gli amici Marco, Gianluca e in parte Massimo.

Buone Feste a tutti
(quelle rimanenti)
con la promessa di mangiare poco?

Condividi:

Scrivi qui un tuo commento.. anche senza nessuna registrazione..