L’Artica incatramata

Mi è stato chiesto di spiegare la ratio di questo toponimo… lo farò dopo.

Il nostro amico Paolo, dopo aver partecipato con grande soddisfazione per quattro anni consecutivi all’ Eroica, corsa di biciclette e ciclisti d’epoca, che si corre in ottobre e si snoda su oltre 200km di strade prevalentemente sterrate, ha deciso di cimentarsi, dopo il 2022, anche quest’anno all’Artica che è l’equivalente veneta della manifestazione che si corre in Toscana.

La mitica maglia di Paolo

L’artica, lo si evince dal nome, si corre col freddo, a gennaio, sui Colli Berici con partenza da Lonigo. Anche qui solo biciclette rigorosamente d’epoca e su un percorso prevalentemente sterrato. Prerogativa molto interessante di questa corsa sono i ristori “rustici” con trippe, salsicce, croste di formaggio ai ferri e tanto vino anche “brulè”, solo per fare degli esempi, ed il decalogo recita espressamente: cerca di assumere più calorie di quelle che consumi.

Punto di ristoro all’Artica 2022

Ma torniamo a noi

Per far si che il nostro baldo Paolo si acclimatasse alle rigide temperature dei Berici, oggi gli abbiamo organizzato un giretto su misura proprio su quelle strade evitando però i tratti sterrati visto che eravamo tutti con la bici da strada. Ecco così spiegato il titolo L’Artica “incatramata”, perché solo su strade asfaltate.

Il meteo prometteva bel tempo e temperature accettabili per la stagione. Visto il chilometraggio ed il dislivello la preoccupazione alla partenza era tangibile ma il Presidente ha rassicurato i presenti con il suo solito “fidatevi di me“. Dopo un paio di occhiatacce facilmente interpretabili siamo partiti con una andatura tranquilla ma costante, superando il Cereo e Albettone fino ad arrivare a Villa del Ferro.

Qui inizia l’impegnativo strappo che in un paio di chilometri ci porta in quota, tra vigneti dormienti ma già accuratamente potati. Si scende velocemente verso Lonigo attraversando Monticello e una serie di bei tornantini a cui abbiamo dato appuntamento per rifarli in salita.

A Lonigo abbiamo fatto l’errore di non fermarci per il caffè (non abbiamo più trovato un bar aperto). Salita da Rocca Pisana fino all’incrocio col Buso della Giaretta e poi ancora una bella discesa fino a Sarcedo. Dalla statale dopo un paio di chilometri si svolta a destra, prima di Meledo, per salire dal prosciuttificio fino a Grancona dove speravamo di trovare il bar aperto. Tutto chiuso, altro che i megagalattici ristori promessi all’Artica. Da Grancona strappo su via Monte per scendere all’incrocio di bocca d’ascesa. In questo tratto di strada un incontro ravvicinato con due bellissimi esemplari di capriolo che con un elegante balzo hanno attraversato la strada dileguandosi indisturbati nella fitta boscaglia.

Altre dure salitelle

Da bocca d’ascesa si sale verso San Gottardo con il primo tratto sempre sopra al 15% poi si addolcisce ma sale quasi sempre. Da San Gottardo imbocchiamo la DorSale (da non confondere con la DorScende) salendo fino a San Giovanni in Monte, si scende a Soghe e giriamo a destra sulla stradina che sovrasta il Lago di Fimon vino a Villabalzana. Ancora in salita a destra per sbucare dopo un paio di duri strappetti alla famosa Fontana del Ciclista. Ci siamo quasi, ancora 500 metri (in salita) per prendere Via Monti che non si smentisce mai, neanche in discesa e sbucare a Mossano. Ormai è fatta, San Pancrazio e discesa sui tornantini che noi chiamiamo “il piccolo Stelvio” per arrivare Ponte di Barbarano, dove finalmente possiamo fiondarci in bar per un frugale ristoro.

Abbiamo inanellato 130km e 1700metri di dislivello, che per noi, a gennaio è un bell’andare. Il Presidente non potrà più chiedere la fiducia avendo dichiarato alla partenza almeno 400 metri di dislivello in meno. Nonostante qualche mugugno nelle retrovie per le tante salite siamo arrivati a casa con un bel bagaglio di soddisfazione e negli occhi una bella e soleggiata giornata invernale. Riteniamo il nostro Paolo pronto per ben figurare all’Artica ufficiale che si terrà domenica 29 gennaio.

Distanza 131,57 km – Tempo di movimento 6:04:04 – Dislivello 1.695m

Nonostante non siano stati pubblicati resoconti dei nostri giri in bicicletta possiamo confermare che nonostante il freddo il gruppo si è mosso regolarmente durante tutto il mese di gennaio, alcuni in MTB, altri in bici da corsa ma, come potrete vedere nelle foto qui sotto, non ci siamo mai fermati e ci stiamo preparando a puntino per la primavera.

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One thought on “L’Artica incatramata

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