LA TERME – ADRIATICO

LA TERME – ADRIATICO (Mezzavia, Sottomarina e ritorno)

Si è svolta oggi la pedalata in linea “La Terme – Adriatico”, in concomitanza della più famosa corsa ciclistica “La Tirreno – Adriatico” che si sta svolgendo proprio in questi giorni.

La partenza puntuale dall’ormai noto Midway Bridge (Ponte di Mezzavia), quello che attraversa the Battle Chanel (Canale Battaglia), alle ore 09:30 in quanto come i professionisti dobbiamo rispettare anche i tempi televisivi che prevedono uno “Share” di telespettatori maggiori nelle prime ore del pomeriggio.

Il meteo promette una bella giornata primaverile con temperature cha vanno anche oltre i 20 gradi ma con forte vento da Ovest-Sud-Ovest per cui in faccia al gruppo in fase di rientro. Naturalmente non sarà un leggera brezza ad ostacolare i nostri prodi ciclisti che partono di buona lena puntuali allo scoccare delle 9:30.

Il vento che soffia alle spalle del gruppo ha permesso di mantenere una velocità costante sopra i 33-34 (che per noi poveri vecchietti pensionati è già un bell’andare).

La macchiatella

Arrivati a Codevigo siamo stati invitati per la pausa caffè dal proprietario del bar Centrale del paese (qualcosa di molto simile ai più malfamati bar di Caracas) e qui ci siamo sbizzarriti con i soliti improbabili conteggi di Caffè e Macchiatoni. Il barista ci propone anche la nuova variante “macchiatella” che però scopriamo troppo tardi trattarsi di un bianchetto macchiato Aperol.

Riprendiamo dopo la corroborante pausa in direzione di Sottomarina che ci accoglie con il solito ingorgo di macchine e bici elettriche. Sul lungomare non ci sono bagnanti inciabattati e signore con succinti pareo colorati ma la luce e i colori della sabbia che si immerge nel mare blu preludono a una bella primavera in arrivo.

Arrivati in diga controlliamo scrupolosamente il terreno per non incorrere nuovamente nella straordinaria foratura di gruppo dell’anno scorso. Il tempo di immortalare il momento con qualche foto e l’immancabile selfie del nostro uomo di colore (Paolo Maron) e siamo pronti a ripartire.

Via col Vento

La musica è cambiata e ce ne accordiamo immediatamente, il vento che prima ci spingeva soffiandoci leggero dietro …. (sulla schiena) adesso soffia impietosamente colpendoci in faccia e rallentano bruscamente la nostra marcia.

Ma ecco che ancora una volta ci viene in soccorso il nostro uomo di colore, che da qualche tempo si è attrezzato con una bicicletta assistita elettricamente, che con evidente facilità riesce, aiutato dalla sua badante elettrica, a penetrare e vincere la resistenza del forte vento.

Anche rimanergli a ruota è molto faticoso per chi lo segue muscolarmente e a tratti si alzava forte il grido “pian, va più pian”. In questi casi c’è una sola cosa da fare. Controvento bisogna dimenticarsi della velocità e pedalare come se si fosse in salita, spingendo con regolarità sapendo che sarà lunga, molto lunga.

Qualcuno perde il passo e viene prontamente assistito mentre il fronte del gruppo viene gestito a turno dai più allenati. Lentamente ma inesorabilmente il GPM di Mezzavia si sta avvicinando dando conforto psicologico al gruppo stremato.

Questo è ciclismo, fatica, concentrazione, spirito di squadra, passione e condivisione. Per questo alla parola ciclismo con viene accostata la parola “gioco” come nel calcio, nel tennis, nel golf ecc.; si dice vado a giocare a calcio, a tennis, a golf, ma non si può dire vado a giocare a ciclismo.

Siamo rientrati a Midway Bridge (Ponte di Mezzavia) evidentemente stanchi ma tutti con un’espressione soddisfatta negli occhi e ognuno cercava la stessa emozione negli occhi dell’altro.

Buon ciclismo a tutti ……

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