Un giro di Prosecco un po’ annacquato

Giovedì 16 Settembre 2021

A difesa dell’unicità del Prosecco insidiata dalle contraffazioni straniere ecco che i “Paladini del Prosecco” organizzano un bel giro di circa 120 km tra i vigneti patrimonio dell’Umanità.

Anche quest’anno abbiamo pensato di organizzare un giro infrasettimanale sulle colline del prosecco partendo da Bigolino, Valdobbiadene con passaggio sul caratteristico Passo San Boldo, Belluno, Ponte nelle Alpi, Lago di Santa Croce, Revine, Tarzo, Rolle e rientro a Bigolino; 120 km e 1800m dislivello (dati Garmin ma discordanti tra i vari componenti del gruppo)

Nonostante il rischio pioggia del pomeriggio è confermata la partenza da Abano alle ore 07:00 per arrivare a Bigolino (piazzale della chiesa) alle ore 08:30 da dove avrà inizio il nostro tour “eno-collinario”.

Il traffico del laborioso nord-est ha fatto si che si arrivasse a Bigolino alle ore 9 e dopo aver scaricato bici e preso al volo un caffè siamo partiti per il nostro tour verso le 09:30.

I caratteristici tornanti di Passo San Boldo (vedi qui l’interessante video storico) scavati nella roccia in 100 giorni dai soldati austriaci durante la Grande Guerra.

Partenza subito in salita e l’andatura fatta da Beppi ha messo subito in chiaro le gerarchie di giornata nonostante il veterano Pasquale cercasse in tutti i modi di mettere zizzania tra l’Ex e l’attuale Presidente del Gruppo Le Terme.

Che la protezione solare oggi non fosse necessaria lo sapevamo ma non ci attendevamo così tanta pioggia.

Le prime gocce già all’imbocco della salita di Passo San Boldo, che collega la provincia di Treviso a quella di Belluno, e poi, con fasi più o meno intense, la pioggia ci ha seguito per tutta la giornata.

Dopo la discesa bagnata del San Boldo arriviamo a Belluno e quindi a Ponte nelle Alpi dove decidiamo di fermarci per una breve sosta. Entrando nel piazzale del bar Luca è entrato con tutta la ruota in una fessura tra due grate. Fortunatamente la caduta non ha procurato danni fisici al malcapitato ciclista ma ha compromesso in modo irreparabile il cerchio anteriore della sua bici. Sono le 12:30 e a quell’ora l’unica possibilità era che Luca rimanesse al bar e noi l’avremmo recuperato una volta arrivati alle macchine. Qualcuno ci dice che c’è un negozio di biciclette a 600 metri ma difficilmente avremmo trovato aperto a quell’ora. Per scrupolo partiamo alla ricerca del negozio che troviamo ad almeno 2 kilometri sotto una pioggia battente. Il titolare stava chiudendo ma gentilmente ci ha venduto un vecchio cerchio da ferrovecchio (soli 20 euro) che però ci ha salvati. E come si dice: tutto è bene ciò che finisce bene.

Ok sono le 13:30 e possiamo ripartire, mancano almeno 60 km e la pioggia non accenna a diminuire. Cerchiamo una via più breve per il rientro ma alla fine, impavidi, decidiamo di proseguire sul percorso prestabilito.

Nonostante la pioggia il paesaggio ha qualcosa di affascinante, sfumature di grigioverde, nubi che si confondono con la nebbia che si alza dalle colline ricoperte di vitigni pronti per la vendemmia. L’odore di mosto misto a quello dell’erba bagnata è inebriante e in quest’atmosfera il viaggio, la fatica, il sudore misto alla pioggia invece di demoralizzarci ci da una carica incredibile.

Qualcuno sprizza gioia da tutti i pori, soprattutto dal soprassella, in una modalità inusuale: una imbarazzante schiuma bianca che potrebbe far pensare all’assunzione di qualche strana sostanza o peggio ancora a una incontinenza ma per i più è solo detersivo non correttamente risciacquato dal fondello dei pantaloncini.

Seguiamo scrupolosamente la nostra traccia che ci porta poi in discesa su una stradina in mezzo al bosco, roba da “gravel” per intenderci, dove incontriamo una vettura in mezzo alla stradina con a bordo una coppia in cerca di intimità (tanto per dare l’idea del traffico abituale su quella strada). Vedendoci o sentendoci arrivare devono aver preso un bel spavento perché sono scappati, ricomponendosi, a tutta velocità. Ci dispiace aver rovinato un amore nascente.

Continuano i sali e scendi e finalmente arriviamo alle macchine dove ci asciughiamo alla “viva il Parroco” e indossiamo qualcosa di più asciutto. Sono ormai le 17:30, è ora di mangiare e bere qualcosa.

L’amico Paolo Maragotto propone di far visita alla cantina di un suo conoscente prima di rientrare a casa. Ottima idea che è stata accolta con entusiasmo da tutti i partecipanti.

Cantina Marotta & Figli: degustazione di 4 tipologie di Prosecco con interessanti informazioni sulla zona e metodi di produzione. Qualcuno sembrava davvero interessato ma per tutti era soprattutto l’occasione per chiudere in bellezza una impegnativa giornata di ciclismo bagnato.

Elenco partecipanti: Flavio, Paolo, Simonetta, Pasquale, Beppi, Luca, Sebastiano, Nicola e Paolo Maron con la sua e-bike.

E per LE TERME Hip Hip Hurrà

Scarica e verifica il secondo percorso qui

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