Sottomarina Beach

Sottomarina Beach nel simpaticissimo slang chioggiotto diventa “Sotomarina Bjci

Domenica mattina 26 settembre ore 08:01, abbiamo salutato, nostro malgrado, l’Estate e siamo entrati col piede giusto in Autunno. Beh insomma, proprio col piede giusto non direi perché il colore predominante oggi è il grigio Londra o meglio il grigio nebbia.

Per questa gita al mare sono inutili “pinne, fucile ed occhiali”, come cantava nel lontano ’62 il grande Edoardo Vianello, meglio coprirsi con guanti, manicotti e gilet oltre ad accendere le luci di posizione delle nostre biciclette.

Nella nebbia riesco a contare, ma non proprio a riconoscere, 20/22 ciclisti, quasi tutti indossano i nostri colori sociali, e dopo aver pazientemente atteso i “soliti” ritardatari siamo pronti alla partenza.

Percorso supercollaudato nei secoli dei secoli:
Mezzavia, Maserà, Polverara, Brugine, Codevigo, Argine Sinistro Brenta, Brondolo, Lido di Sottomarina (con foto in diga), Chioggia (caffè), e rientro per Cà Bianca, Civè, Corezzola, Pontelongo, Bovolenta, Pontemanco, Mezzavia. Km 115 dislivello se si escludono i cavalcavia pari a zero.

Attraversiamo cautamente il “Regno delle Nebbie perenni” (Terradura, Maserà, Casalserugo e Polverara) incrociando fortunatamente poche macchine e molti gruppi di ciclisti che, contrariamenti a noi, per godere di un po’ di sole sono diretti sui colli.

Mi preoccupo che il gruppo mantenga l’andatura promessa ai più anziani ma vedo che pur pedalando costantemente sopra i 30/32 km/h nessuno si lamenta o si stacca.

Proprio mentre faccio queste considerazioni vengo affiancato dal mio “Mito” sulla sua bici azzurra. Data di nascita 10 febbraio 1940 (81 primavere e altrettante stagioni), all’anagrafe tale Lazzaretto Paolo ma per tutti Paolino. Un uomo gentilissimo, un “simpaticissimo vecchietto”, un uomo d’altri tempi, uno che infonde serenità, un ciclista che da giovane deve aver fatto imprese importanti e che ancora oggi da del filo da torcere, soprattutto in salita, a moltissimi di noi. Solo per dare un’idea ai più tecnici: io non l’ho mai visto usare la moltiplica piccola su nessuna salita; come se per usarla dovesse pagare un supplemento.

Dunque, mi affianca e mi racconta, quasi scusandosi, che la domenica di Lendinara è arrivato tardi al punto di partenza ma che, senza scoraggiarsi, ci ha inseguito e quasi raggiunti. A Lendinara uscendo da una rotonda ci ha visti già sulla strada del ritorno ma senza riuscire a farsi notare. Praticamente ha fatto da solo sia andata che ritorno perdendosi quella che sarebbe stata la sua meritatissima benedizione. Sono sicuro però che si sia fermato al Bar per salutare le due “dotate” bariste. Grande Paolino.

Dopo alcune soste “idrauliche” (ormai non le contiamo più) arriviamo al Lido di Sottomarina ed immortaliamo il momento con la classica foto in diga a cui è seguito un caffè all’attiguo baracchino del paninaro “Al Faro”

Al ritorno percorriamo la panoramica ciclabile che costeggia la Laguna del Lusenzo, il tratto di laguna che divide il Lido di Sottomarina dalla più storica Chioggia, e rientriamo in Romea dove Cesare ha la malaugurata idea di forare costringendo il gruppo a una nuova pausa e obbligando Claudio alla riparazione (sempre assieme come Gianni e Pinotto). Dopo aver sprecato inutilmente un paio di bombolette riescono a ripristinare il mezzo e ripartiamo.

Adesso l’andatura si alza e ho qualche difficoltà a far mantenere l’andatura sotto i 35 km/h come convenuto e i miei dolori alla schiena cominciano a farsi sentire. Qui appena si accorgono che uno è in difficoltà ti attaccano subito (scherzo sono “quasi” tutti bravi ragazzi).

Bene, abbiamo percorso i nostri 115 km alla bella media di 29,5 km/h, niente a che vedere con Ganna, ma comunque per il nostro gruppo sono già un bell’andare per cui decidiamo di concludere, come sempre, festeggiando con un aperitivo rinforzato non prima di aver dato l’appuntamento a domenica prossima dove affronteremo il famoso “Giro delle Acque” con la variante di Rocca Pisana.

NdR: Spero di non annoiare nessuno con le mie prolisse descrizioni e sono certo che capirete che il mio intento è unicamente quello di trasmettere l’entusiasmo, la passione, il rispetto e l’amicizia che uniscono il Gruppo Ciclistico LE TERME.

P.S. Mi piacerebbe molto leggere i vostri commenti a questo articolo che potrete scrivere nello spazio dedicato in fondo a questa pagina.



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