Commemorazione Amici Defunti 2021

Appuntamento ad Abano alle 09:31.
Mi presento puntuale, il piazzale però non è quello di sempre, e non vedo biciclette in giro.

Anche il meteo questa mattina deve aver letto il nostro invito e per l’occasione si è presentato indossando il suo vestito grigio.

C’è molta umidità nell’aria fredda oltre a una leggera nebbiolina che da la sensazione di entrarti nelle ossa.

Vedo sotto i portici un capannello di persone che riconosco, si sono loro, sono i miei compagni ciclisti.

Nessuno di loro indossa la nostra divisa e nessuno si è portato la bicicletta. Da sotto la mascherina si parlano sottovoce, come a rispettare la sacralità di questo luogo. I gesti, che abitualmente accompagnano il loro colorito interloquire, oggi sono più contenuti, anzi le mani sono nascoste nelle tasche o incrociate assieme alle braccia sul petto.

Ne arrivano altri, un saluto accennato con il capo e qualche insicura stretta di mano ancora troppo condizionata dal maledetto Covid. Non servono molte parole, basta uno sguardo, un cenno con la testa per dimostrarsi partecipazione e per dimostrare ancora una volta l’appartenenza a questo gruppo.

Si conoscono da sempre, da oltre 40 anni, stiamo parlando di persone diventate fratelli nella condivisione di quella passione che li ha visti fin da giovani affrontare con gioia le tante fatiche che solo uno sport come il ciclismo ti impone. Ed ancora oggi, anche quando la carta d’identità e qualche ottuso medico imporrebbe loro di smettere, sono ancora pronti a salire in sella per un giro in compagnia, a sfidarsi in impagabili garette e a festeggiare poi tutti assieme con un bel brindisi al Gruppo.

Sarebbe troppo facile utilizzare il ciclismo come metafora della vita, con la difficoltà in salita, con la felicità che si respira in discesa, con le regole non scritte da rispettare in gruppo e con la costanza e la regolarità nel pedalare necessaria per raggiungere il traguardo.

Oggi abbiamo lasciato a casa le nostre divise e le nostre amate biciclette per raccoglierci e concedere un momento alla memoria dei tanti amici che hanno abbandonato la corsa e che ci aspettano al traguardo.

E’ un momento di intenso raccoglimento e il lungo elenco di amici scomparsi, e ricordati durante la cerimonia, ha sicuramente riportato alla mente di ognuno di noi un momento particolare, un sorriso, una battuta, una giornata particolare o un momento di fraterna amicizia che il tempo non può cancellare.

A questo servono queste occasioni, a raccogliere gli amici vivi attorno al ricordo dei morti, non per celebrarli ma per farli vivere in noi, consapevoli che finché qualcuno li ricorderà essi faranno ancora parte del mondo dei vivi.

Permettetemi di ricordare e salutare le nostre due improvvise perdite di quest’anno; gli amici Alessandro Pescante e Carlo Lupi che, sono sicuro, rimarranno a lungo nei nostri ricordi e di conseguenza nel mondo dei vivi.

E per LE TERME Hip Hip Hurrà

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