Basilica Santuario della Madonna di Monte Berico
La tradizione del ciclisti LE TERME prevede che la prima settimana di settembre si faccia un pellegrinaggio sul Monte Berico per partecipare alla Santa Messa e per ricevere una speciale benedizione in occasione della festa della Madonna di Monte Berico patrono di Vicenza.
Ultimo nostro passaggio nel 2019 e poi la dolorosa sospensione a causa Covid. Per i membri più anziani del nostro gruppo questi due anni in più avrebbero potuto sconsigliare di arrivare a Vicenza e ritornare in bicicletta ma la tempra e la caparbietà dei nostri “giovanotti” e l’assistenza alla pedalata ricevuta dalle nuove E-Bike hanno fatto si che con rinnovato entusiasmo si siano lanciati ad organizzare in prima persona la trasferta odierna.
Capitan Santino e Company si sono messi in testa al gruppo a fare l’andatura e guai a superarli. Qualcuno ha persino ipotizzato che fossero stati rimossi i blocchi al motore per l’inusuale velocità di Compare Giorgio.
Roberto, Paolo e Ottorino non sono stati da meno e non hanno perso una pedalata e, forse preoccupati per il ritorno, erano sempre con un occhio a controllare le “tacche” di batteria consumate. Una menzione particolare merita il grande Pierino che nonostante le sue prossime 86 primavere rifiuta la pedalata assistita.
Dopo la sosta idrica sulla solita siepe, utilizzata tradizionalmente negli ultimi 40 anni, siamo arrivati puntuali come un orologio svizzero nel bellissimo chiostro della Basilica dove ci siamo scatenati in foto ricordo in tutte le posizioni. La più rappresentativa oltre a quella di gruppo al completo credo sia quella scattata ai soli “Over 80“
Abbiamo assistito alla Santa Messa con devozione e accolto con gratitudine la benedizione che anche quest’anno è stata abbondante tanto da suggerire di indossare una mantellina.
Dopo la Messa e la Benedizione non ci resta che inforcare le nostre biciclette e affrontare la dorsale berica per scendere dalla famosa strada militare a Torri di Arcugnano e quindi a Longara dove avremmo imboccato la ciclabile che ci avrebbe accompagnato fino a Costozza e da li poi in direzione Treponti dove avevamo prenotato il pranzo al ristorante. Essendo leggermente in anticipo rispetto alla nostra tabella di marcia ci siamo messi nelle mani di Capitan Santino che ci ha guidato su stradine in mezzo alla più sperduta campagna veneta ali confini delle province di Padova e Vicenza, che credo nemmeno gli abitanti di quei paesi conoscessero.
Per la verità qualche dubbio ci è venuto andando prima in direzione dei Colli Euganei e poi verso i Colli Berici e poi ancora verso gli Euganei. Qualcuno per allentare la tensione ha urlato dal fondo del gruppo il motto: PER LE TERME … HIP, HIP, HURRA’ .
Forse abbiamo allungato un po’ ma alla fine siamo sbucati fuori dall’intricato labirinto a Bastia e quindi in perfetto orario al ristorante di Treponti “Al Caminetto” dove avremmo consumato il meritato premio finale. Qui non si è notata la differenza di appetito tra chi aveva la bicicletta muscolare e da quelli con la bicicletta elettrica e nonostante l’età i piatti sono stati tutti “spazzolati” per bene.
Anche qui qualche foto e l’immancabile motto di Roberto, il quale non necessita certo di amplificazione per farsi sentire.
L’urlo: PER LE TERME … HIP, HIP, HURRA’ ha letteralmente fatto sobbalzare sui loro tavoli gli altri, fortunatamente pochi, ospiti del locale.