Prosecco batte Acqua 2-0

Uomini di poca fede

Il meteo sulle colline dell’Unesco non prometteva niente di buono. La sera prima nel nostro gruppo WhatsApp giravano previsioni catastrofiche con tanto di screenshot a documentarle. Nonostante la quarta dose di benedizioni, l’ultima ricevuta proprio domenica scorsa a Lendinara, qualcuno meditava sulla possibilità di abortire nuovamente il Giro del Prosecco.

La partenza era stata fissata alle ore 06:30 per cui prima dell’alba e non c’era modo di valutare il cielo ma man mano che ci avvicinavamo alla nostra meta era evidente che sarebbe stata corsa bagnata. Partiti con questa convinzione ed attrezzati con mantelline, manicotti e persino con qualche strano copricapo, iniziamo il nostro Tour del Prosecco.

Il cielo, pur mantenendo nuvoloni con 50 sfumature di grigio, ci regalava qualche squarcio azzurro oltre a qualche raggio di sole che illuminava i pendii di queste colline letteralmente coperte da vigneti.

Message in a bottle

Messaggio in una bottiglia consegnata al mare come nella famosa canzone dei Police.
Immaginate un immenso oceano di chicchi d’uva, un oceano in tempesta con onde alte qualche centinaio di metri che vi circondano fino a nascondere l’orizzonte, con il profumo forte e dolciastro del mosto che presto si trasformerà in miliardi di bollicine racchiuse in milioni di bottiglie.

Pedalare tra questi vigneti, inebriati dai profumi di questa terra meravigliosa, tra i contadini impegnati nella raccolta manuale di questi preziosi acini, non ha prezzo e anche la fatica delle tante salite viene ripagata da queste belle ed intense emozioni.

Passo di Pradeladego

Il tratto più duro previsto oggi era la salita del passo di Pradeladego. Una salita di circa 8km con pendenze che a tratti si possono definire proibitive ma che regala squarci di paesaggio spettacolari e angoli di bosco che potremmo definire fiabeschi. Qualcuno trova persino la scusa di raccogliere qualche fungo per poter mettere il piede a terra e respirare.

Il meteo sembra addirittura migliorare e scendendo verso Belluno, Ponte nelle Alpi e costeggiando il Lago di Santa Croce diventa persino luminoso.

Rientriamo, prima di entrare in Vittorio Veneto, sulle nostre amate colline salendo a Tarso e poi a Zuel di Qua e a Zuel di La per raggiungere Rolle, secondo molti una delle più belle e caratteristiche vedute di questi posti per scendere poi a Refrontolo e a Pieve di Soligo dove ci aspettavano le nostre auto.

La promessa

Complessivamente un giro spettacolare che ogni volta ci affascina e che ci invita a ritornare magari scoprendo qualche altra stradina o salitella poco conosciuta. Torneremo di sicuro. Promesso!

Per grazia ricevuta

Subito dopo il nostro passaggio a Ponte nelle Alpi si è scatenata la bufera a conferma che la nostre quarta dose di benedizioni ha funzionato alla grande anche fuori provincia.

Clicca sulla foto per leggere la notizia.

E per LE TERME HIP HIP HURRA’

Condividi:

Scrivi qui un tuo commento.. anche senza nessuna registrazione..