Ma guarda un Po, Ferrara

Giovedì gnocchi? No, giovedì bici

Ecco allora che oggi abbiamo organizzato questa bella escursione interregionale che dal Veneto ci ha portato in Emilia Romagna e più precisamente a Ferrara.

La partenza era fissata all’ormai famoso “Midway Bridge” (Ponte di Mezzavia) da dove attraversando “The Battle Chanel” (il canale Battaglia) ci si ritrova in SS16 Adriatica che percorreremo verso sud in direzione di Monselice, Solesino e Boara Pisani, attraverseremo il fiume Adige prima di arrivare al centro di Rovigo dove abbiamo prevista la pausa caffè.

Ripartiti da Rovigo rientrando in SS16 fino a Polesella dove usciamo per seguire sulla ciclabile “Sinistra Po” l’argine del grande fiume.

Il paesaggio è quello più iconico della pianura padana in autunno, una foschia, quasi nebbia, che accompagna e avvolge con il suo umido mantello lo scorrere lento del fiume più lungo d’Italia con i suoi pioppeti che sembrano tante sentinelle sull’attenti a guardia del suo passaggio.

Ma guarda un Po …

Assicuriamo che dall’argine il fiume Po non si vedeva neanche un po’, più tardi ci siamo accorti però che molto dipendeva anche dai nostri occhiali appannati dall’umidità.

A Pontelagoscuro attraversiamo il Po sul ponte di ferro passando dal Veneto all’Emilia Romagna e immancabilmente ci fermiamo per una foto ricordo.

Entriamo trionfanti in Ferrara seguendo la traccia gpx del nostro navigatore che ci condurrà in centro ad ammirare il Castello Estense, anche chiamato Castello di San Michele, il monumento più rappresentativo della città di Ferrara.

Costeggiando il Castello che ha mantenuto nei secoli tutta la sua maestosità entriamo nella piazzetta della magnifica Cattedrale che purtroppo è parzialmente coperta dai lavori di restauro che durano da un po’ .

Lasciamo Ferrara percorrendo una bella strada immersa nell’immensa campagna che circonda la città fino a raggiungere nuovamente il grande fiume, questa volta sulla ciclabile “destra Po“.

Un momento di panico all’incontro del cartello “Pescara”, pensavano di essere fuori strada da dopo una veloce consultazione sul navigatore abbiamo proseguito il nostro viaggio di rientro.

Dopo un po’, ma prima di arrivare al Po, avendo un po’ di fame, abbiamo fatto sosta a Ro per un panino con la zia ferrarese. Posso spiegare non è che ci siamo portati al seguito la zia a cavallo della bicicletta, è solo che qui esiste una qualità di salame molto speziato e abbondante d’aglio che si chiama zia ferrarese.

Riattraversiamo il Po e ritorniamo in Veneto, con l’ago della bussola che segna costantemente il Nord.

Prima di Rovigo, a Bosaro incontriamo il cartello che ci indica il 45° parallelo, ok siamo sulla strada giusta, equidistanti dal Polo Nord, 5000 km e dall’Equatore 5000km.

Non ci resta che pedalare per altri 45 km circa e saremo a casa dove ci aspetta lo zio padovano (quel bel salame di Cesare) che a differenza della zia ferrarese è un po’ meno speziato e con meno aglio.

Zio padovano

Anche oggi abbiamo onorato il Giro del Zoba con un bel percorso, nuovo, 150km di sola pianura, fuori dai nostri abituali schemi ma altrettanto affascinante.

E ora appuntamento a tutti i nostri iscritti all’importante riunione di stasera dove decideremo assieme il futuro del nostro gruppo, con l’auspicio che possa essere pieno di soddisfazioni e di belle giornate come questa, e come le tante che ci hanno visto protagonisti quest’anno.

Non ci resta che concludere con il solito motto:

Per LE TERME
HIP, HIP, HURRA’

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One thought on “Ma guarda un Po, Ferrara

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