Una domenica tranquilla
Doveva essere una domenica tranquilla, una di quelle pedalate per stare in compagnia dei tanti amici ciclisti che la domenica si ritrovano per il tradizionale giro, ma insomma niente di così importante che dovesse essere riportato in questo blog, ed invece eccoci qua, mai dire mai…..
La partenza alle ore 07:30 al solito punto di ritrovo. Presenti credo una trentina di ciclisti o forse di più. Una lunga colonna in rigorosa fila indiana in direzione di Vicenza per salire, come previsto dal calendario a Villabalzana e proseguire verso Soghe e San Giovanni in Monte.
Durante la salita di Villabalzana i più forti, quelli che hanno fiato in esubero (beati loro), riescono perfino a colloquiare ricordando la bella escursione di giovedì scorso sugli Altopiani.
A San Giovanni in Monte una breve pausa per rabboccare le borracce d’acqua, alimentarsi con una barretta e ripartiamo in direzione della dorsale Berica e al bivio della Scudelletta. Sullo strappetto (duro) all’incrocio che porta a San Donato ecco che succede l’impensabile, l’imprevisto irreparabile.
Altro urlo disumano che riecheggia tra le assolate colline Beriche, invocazione dei Santi cattolici più conosciuti, ad esclusione di Sant’Antonio che è il nostro Patrono.
Cosa é successo stavolta? Ancora lui, sempre lui, sempre il Presidente?
Tutti i ciclisti presenti costatando l’accaduto rimangono sconcertati, un’immagine che mai si vorrebbe vedere e che nessuno augurerebbe neppure al peggior nemico.
Lo Sciamano tradito dal Shimano
Incredibile ma vero, la pedivella è saltata sotto l’eccezionale pressione che i quadricipiti del Presidente riescono ad esercitare sui pedali.
MARONMAN
E adesso cosa si fa? Come riuscirà l’amato Presidente a percorrere i quaranta chilometri che mancano per arrivare a casa con una bicicletta con un solo pedale? Momenti di panico. Ognuno pensa a una possibile soluzione che però non arriva. Potremmo chiamare l’ACI per un soccorso stradale ma scopriamo che non è previsto per le biciclette.
Ad un certo punto il nostro uomo di colore (il solito Maron) si allontana dal gruppo, entra in una cabina telefonica (..?..) e ne esce trasformato con una “M” sul petto e un mantello rosso sulle spalle. Estrae dalla sua valigetta degli attrezzi una corda da traino e aggancia la sua bici alla “Air Force One” del Presidente determinato a trainarlo per tutti i quaranta chilometri.
Comunque la corda traino funziona davvero e ti salva la vita.
Durante il viaggio di ritorno il nostro supereroe per eccellenza, il Maronman, riesce a sprigionare velocità inimmaginabili anche con il peso “morto” del Presidente al traino, superando incredule colonne di ciclisti della domenica. Non si capisce da dove attinga tutta questa energia (elettrica) ma nel dubbio potrei pagargli la prossima bolletta dell’Enel.
Un grande grazie Maronman
Per lo sfortunato Presidente si è trattato di una esperienza unica ed indimenticabile e vorrebbe ringraziare con una cospicua mancia la persona che si cela dietro la maschera di Maronman, ma come si sa questi SUPEREROI preferiscono rimanere nell’ombra mantenendo il loro anonimato. Peccato ….. peggio per loro.
Vai a farti benedire
Ad ogni modo urge un passaggio al Santo, al Santuario di Lendinara e a quello di Monte Berico per ricevere una benedizione come si deve. Ad agosto l’amato Presidente (che poi così amato sembra non essere) ha dimenticato a casa una ruota, ha spaccato la catena, ha beccato un semaforo che l’ha tenuto ostaggio per un’ora e mezza in attesa della riapertura della strada e oggi ha spaccato la pedivella. Qualcuno ha ipotizzato che l’obolo lasciato per l’ultima benedizione non sia stato proprio generoso e mi consiglia di aumentarlo alla prossima. Mi è venuto in mente però che alla benedizione di Lendinara non ho potuto essere presente. Ecco spiegato il perchè …
Comunque tutto bene quello che finisce bene. Grazie ancora all’insostituibile Maron e a tutti gli amici che mi hanno sostenuto.
Viva la bicicletta, ma ….. che sia benedetta
P.S. Tanti auguri al nostro amico Raffaele, a cui va la vicinanza di tutto il gruppo per quanto successo solo giovedì scorso. E’ stato molto sfortunato e poteva effettivamente andare ancora peggio vista la dinamica che ci hanno riportato. Un abbraccio (ma visto il braccio forse è meglio di no), un caro saluto e a presto in bici (una nuova).