La Dieci Colli Bolognesi

A volte ritornano

Ebbene si, siamo tornati con entusiasmo a percorrere le strade delle Colline Bolognesi che tanto ci erano piaciute, non più tardi di due settimane fa.

I magnifici sette (The Magnificent Seven)

A causa di qualche imprevisto di fine stagione le adesioni alla bella trasferta in terra Emiliana sono state solo sette, ma si è trattato di un magnifico gruppetto di qualità. All’anagrafe: da sinistra a destra Paolo, Lorenzo, Marco, Monica, Simone, Flavio, e dietro la macchina fotografica Mauro.

Il Percorso

Per il percorso ci siamo ispirati alla famosa GranFondo Dieci Colli di Bologna con qualche nostra piccola interpretazione, eliminando qualche km di pianura ma mantenendo la stessa difficoltà ed altimetria dell’originale.

Parcheggio sempre ad Ozzano Emilia, un caffè allo stesso bar “da Laura” dove veniamo riconosciuti dalla cameriera probabilmente dalla confusione nell’ordinare brioches, caffè e macchiatoni in modo sempre approssimativo.

Pronti via e si va subito in salita verso Settefonti, le gambe non ancora a regime si fanno sentire e il fiato corto fa sembrare questa salitella di 300m di dislivello una succursale dello Stelvio. Scendiamo a Mercatale e prendiamo la strada che sale dolcemente verso Noce e Pizzano. Dopo qualche km ancora una bella ed impegnativa salita, via Cà di Gennaro per passare nella valle adiacente e scendere a Zena. Qui ripercorriamo la strada che porta a Fornace per deviare poi, sempre in salita, verso Quinzano e Loiano.

Da Loiano percorriamo la bella e veloce discesa ci porta da Bibulano fino all’incrocio con la nostra variante. Invece di girare a sinistra per Fondovalle Savena, saliamo verso Monzuno costeggiando un campo da golf con le buche tutte in discesa (o in salita dipende dal punto di vista). Poco prima di Monzuno, e sempre in salita, giriamo a sinistra verso Trasasso per seguire con dei bei saliscendi la dorsale che attraversa il bel borgo La Villa prima di ridiscendere in Fondovalle Savena.

Anche da qui subito una impegnativa salita verso Fradusto e la famosa Monghidoro.

Monghidoro (già Scaricalasino)

Gianni Morandi non c’era? No, abbiamo anche chiesto ma sembra l’avessero mandato a prendere il latte suonando la fisarmonica e cantando in ginocchio da te.

Questo cartello ci ha subito incuriosito. Invece di celebrare il famoso cantante degli anni ’60, il paese ricorda un strano antico nome della cittadina. Il toponimo di Scaricalasino risale al momento in cui i bolognesi decisero, nel 1264, di costruire un presidio di confine fra il loro territorio e quello fiorentino. Questo nome deriva dal fatto che il luogo era una stazione doganale dove gli animali da soma erano temporaneamente scaricati dal peso delle merci trasportate, onde poter eseguire i controlli di frontiera. L’utilizzo di questo toponimo è comunque rimasto fino ai giorni nostri nel dialetto bolognese, dove il paese è chiamato Dscargalèsen.

Il confine

Arriviamo dunque al confine che separa la provincia di Bologna da quella di Firenze e dunque l’Emilia Romagna dalla Toscana. E qui è l’asino a dover scendere dalla bici per una foto celebrativa.

Si prosegue dunque in direzione Firenze seguendo la Strada della Futa fino ad arrivare al Passo della Riticosa (alt. 968 slm). Ormai a poche pedalate da Firenze, solo 58km, qualcuno azzarda l’idea di proseguire ma credo si sia trattato o di uno scherzo o di poca lucidità.

Ed eccoci pronti per il giro di boa, pronti per ritornare alle nostre auto. Abbiamo percorso fino a qui circa 70km ma con 2.200m di dislivello e ora ci aspetta una bella e lunga discesa di 30/35km per tornare in pianura padana, non prima però del classico selfie di Paolo che ci ritrae tutti e sette (i magnifici) con lui in primo piano a sfoggiare il suo nuovo look (il baffo che conquista).

Foto

Conclusioni

Siamo tornati e abbiamo riconosciuto i profumi, i colori e i paesaggi della nostra prima visita, descritti nel precedente articolo “Nuovi Orizzonti“, abbiamo trovato e respirato su queste strade una sorta di importante storicità, strade vissute, attraversate nei secoli da gente comune, cacciatori, viandanti, commercianti, religiosi, militari che hanno fatto su queste montagne, in questi boschi, tra queste colline, la storia che ora conosciamo come Italia.

Dal punto di vista atletico sportivo cosa dire di questi sette indomiti ciclisti?
Credo che possiamo riassumere tutto in un unica parola: GRANDI


Condividi:

3 thoughts on “La Dieci Colli Bolognesi

  1. Gran Bel giro, complimenti a voi tutti! Una nostra Pedalina(Susi) vi ha incrociato in Val di Zena. Purtroppo noi avevamo appuntamento alle 10:00 altrimenti vi avremmo fatto compagnia per un tratto. Di solito non facciamo uscite così impegnative in giorni feriali.

Scrivi qui un tuo commento.. anche senza nessuna registrazione..