La grande staffetta 2023

Obiettivo Tricolore 2023

Padova – Valeggio sul Mincio
13 settembre 2023

La grande staffetta

Nata nella primavera del 2020 per lanciare un segnale di speranza all’Italia dopo il lockdown, ritorna nel 2023 con una quarta edizione speciale.

Il nuovo format per la prima volta porterà la staffetta tricolore fuori dai confini nazionali.

L’edizione 2023 rappresenta la seconda parte di un progetto biennale cominciato lo scorso anno, quando il percorso partì da Santa Maria di Leuca (dove arrivò la prima edizione) e tagliò il traguardo a Cortina d’Ampezzo, sede delle prossime Paralimpiadi invernali.

Proprio da Cortina ripartirà ora la quarta edizione che valicherà le Alpi fino ad arrivare a Parigi, città che ospiterà le prossime Paralimpiadi Estive nel 2024.

La staffetta partirà mercoledì 13 settembre alle ore 8.30 dala Basilica del Santo a Padova in direzione Valeggio Sul Mincio con Annalisa Baraldo, paraciclista padovana, Thomas Trentin, paraciclista vicentino, Alessandro Busana, paraciclista padovano, Laura Roccasalva, paraciclista romana e il tandem Marianna Agostini e Alice Gasperini. Ad attendere l’arrivo degli atleti a Valeggio, ci sarà la campionessa paralimpica Francesca Porcellato.

Dopo queste brevi ma necessarie premesse ecco la cronaca della giornata.

La partenza è prevista a Padova, ma il nostro gruppo si raduna ad Abano in bicicletta per incontrare Annalisa Baraldo ed accompagnare lei e i suoi compagni di viaggio in passerella fino a Padova. Sul piazzale della Basilica c’è già aria di festa e che la giornata sia speciale lo si capisce dai sorrisi stampati sulle facce di tutti i presenti.

La partecipazione del Gruppo Ciclistico Le Terme è stata anche quest’anno importante segno della grande sensibilità e spirito di gruppo che da sempre ci contraddistingue.

Caffè e macchiatoni per tutti serviti direttamene in piazzale, frate pronto per la benedizione con il suo aspersorio carico, fotografi e cineoperatori scatenati ad immortalare e registrare ogni momento.

Dopo le due ravvicinate benedizioni di giovedì e domenica scorsa, con questa terza rischiamo di andare in “overdose” ma il buon frate ci assicura che questa non può essere considerata doping e che trattandosi di quella di Sant’Antonio, a cui noi siamo come ben sapete devoti, non potrà far altro che portarci del bene.

Dopo una prima partenza falsa, ma che abbiamo ripetuto volentieri questa volta a favore della telecamera, siamo pronti per uscire dalla trafficatissima Padova, scortati da una macchina della Municipale con tanto di lampeggianti accesi.

Salutiamo e ringraziamo le forze dell’ordine a Tencarola. Ora siamo soli, se fa per dire perché il traffico è ancora sostenuto, e ci dirigiamo verso l’unica asperità di giornata: Teolo.

Come sempre la salita viene affrontata ognuno del suo passo ma questi paratleti sono veramente forti e tenere il loro passo non è per niente semplice, anzi. A Teolo ci ricompattiamo e riprendiamo fiato ed il nostro cammino verso Valeggio, che ormai dista meno di 100km.

La giornata è umida e sono previste anche due gocce di pioggia che puntuale arriva dopo qualche chilometro ma ci vuole ben altro per fermare questi determinatissimi atleti ed il loro seguito di attempati ciclisti.

Le auto della scorta tecnica ci accompagnano lungo il percorso dandoci indicazioni per foto e riprese in movimento e ognuno di noi si mette in posa forse convinto di poter vincere non so quale Oscar per l’interpretazione.

Siamo arrivati a Cologna Veneta, dopo aver lasciato la Provincia di Padova, attraversato quella di Vicenza ed entrati in quella di Verona. Qui, dopo 50km, salutiamo velocemente gli amici del Gruppo Le Terme che rientreranno ad Abano mentre quattro di loro proseguiranno fino a Valeggio per poi rientrare, sempre in bicicletta, per un totale di circa 250km.

Dopo qualche chilometro viene chiamata una sosta in un bel bar pasticceria che propone ogni ben di Dio per il ciclista con un banco frigo stracolmo di dolci e invitanti pizzette e panini. Quasi tutti, oltre a fare una buona scorta energetica, ne approfittano per usare il bagno.

Ripartiamo di slancio e ritroviamo presto il passo, spinti dall’entusiasmo e dalle recuperate energie. Stupisce la facilità di pedalata delle due ragazze in tandem e dei più “fisicati” atleti che poi scopriamo essere veri campioni plurimedagliati anche a livello internazionale.

Prima di entrare a Valeggio veniamo recuperati da una coppia di anziani e formosi ciclisti che hanno il compito di guidarci in centro per una via meno trafficata. Nella piazzetta davanti al Municipio ci stanno aspettando e l’ingresso trionfale dedicato alla Staffetta Tricolore è da pelle d’oca. Applausi e foto ora ci stordiscono, ma forse eravamo già storditi di nostro dal viaggio.

Sono le 13:30 e per chi ha deciso di rientrare in bicicletta è già tempo di muoversi. Un toast e una birra e alle 14:00 risaliamo in sella e puntiamo decisamente verso Est, verso casa. La temperatura ora si è alzata e ci vuole tutta la nostra concentrazione per mantenere un’andatura sufficientemente sostenuta e costante.

Serve acqua ma non troviamo fontanelle. Ci addentriamo in cerca di un rubinetto all’interno di un piccolo cimitero dove non c’era anima viva. Non troviamo acqua se non all’interno della toilette dove campeggiava con un cartello con scritto “Acqua non potabile”. Troppo tardi per chi prima non legge i cartelli e con la speranza che l’acqua non fosse pescata dal pozzo situato in centro al cimitero riprendiamo il nostro cammino.

Dopo qualche chilometro ci viene in soccorso un bar per cui sostituiamo l’acqua del cimitero con quella forse non meno inquinata delle bottigliette (anche quella del lavandino ora ci preoccupava).

Ora, alzando lo sguardo di fronte a noi riconosciamo le alture che tanto bene conosciamo. Il Monte della Madonna e il Monte Venda sono ancora lontani ma la sola presenza ad indicarci la strada di casa è di grande conforto, anche se gli ultimi chilometri, come si sa, sono sempre i più duri considerando che abbiamo in previsione di risalire anche a Teolo.

Ora la pedalata si fa più pesante e 250km sono veramente tanti. Facendo due conti possiamo dire che in 9 ore a 90 pedalate al minuto abbiamo oltre 48000 giri di pedivella sulle gambe ma la soddisfazione per aver partecipato a questa manifestazione ti riempie d’orgoglio e ti fa superare anche la fatica.

Chiudendo voglio ringraziare tutti gli amici del Gruppo Le Terme che sono potuti intervenire a questa importante iniziativa di sensibilizzazione e solidarietà rendendomi fiero ed orgoglioso di poter rappresentare un gruppo di persone sempre così sensibile e generoso. Voglio ringraziare inoltre Obiettivo3 ed in modo particolare Annalisa Baraldo per averci dato questa grande opportunità di partecipazione.

Un ringraziamento speciale agli amici con i quali ho condiviso il viaggio di ritorno senza i quali probabilmente sarei ancora a girovagare per la Pianura Padana in cerca di casa. Grazie a Paolo, Mauro, Valter e Loris.

Ora vi do appuntamento a domenica, dopo aver assunto le 15 flebo e aver dato da mangiare alla maestosa scimmia che mi sono portato a casa da Valeggio famosa appunto per il parco Sicurtà, il vicino Borghetto, i tortellini e le sue grandi scimmie da asporto.

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